Secondo il rapporto Mal’aria di città 2023 di Legambiente, la situazione dell’inquinamento atmosferico da PM10 in Italia è preoccupante. Tra le 10 città più inquinate del Paese figura Modena, che nei prossimi sette anni dovrà ridurre drasticamente le proprie concentrazioni tra il 30 e il 43%.
Stando alle tendenze di riduzione registrate negli ultimi 10 anni, come sottolinea Legambiente, per raggiungere l’obiettivo previsto per il PM10 Modena e altre città dovranno fare importanti sforzi.
riepilogo
Il Nord Italia tra le zone più inquinate d’Europa
Il problema dell’inquinamento atmosferico non riguarda solo Modena ma coinvolge gran parte del Nord Italia, che risulta essere la zona più inquinate del continente europeo.
Tra le province con la concentrazione più elevata di particolato fine PM2.5 nell’aria, il più pericoloso per la salute, si trovano infatti Milano, Cremona e Monza. In queste aree, l’Unione Europea si è posta l’obiettivo di ridurre le emissioni di particolato fine del 20% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005.
Mortalità legata all’inquinamento
Al momento, l’Unione Europea stima che ogni anno nell’UE muoiano circa 300.000 persone a causa del particolato fine, una delle principali cause di malattie cardiovascolari e respiratorie. Nei primi otto mesi dell’anno, la provincia più colpita dall’inquinamento risultava essere Cremona, seguita da Monza e Brianza, Milano, Mantova e Padova.
Inquinamento nelle aree urbane italiane: un problema diffuso
Sono ben 58 le città italiane in cui la concentrazione di polveri sottili supera i limiti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, con il 73% degli italiani che vivono in queste condizioni critiche. La situazione non riguarda solo il Nord Italia ma coinvolge anche altre aree del Paese, come dimostra il caso di Modena.
Milano tra le città più inquinate al mondo
L’inquinamento atmosferico rimane il maggior rischio per la salute ambientale in Europa e continua ad avere numeri preoccupanti nelle città italiane. Tra queste, Milano si posiziona ai primi posti nella classifica delle città più inquinate del mondo, secondo i dati IQAir.
Le aree urbane italiane rappresentano contesti territoriali ad alto rischio, dove si registrano perdite di anni di vita sani e, nei casi più gravi, morti premature dovute a malattie cardiovascolari, respiratorie e altre patologie legate all’inquinamento.
Soluzioni per combattere l’inquinamento atmosferico
Di fronte all’allarme inquinamento nelle città italiane, è fondamentale intervenire con soluzioni concrete per ridurre le emissioni di particolato fine e migliorare la qualità dell’aria.
Tra le possibili azioni da intraprendere vi sono il potenziamento dei sistemi di trasporto pubblico, il ricorso a veicoli a basse emissioni, l’aumento delle zone pedonali e ciclabili, oltre all’utilizzo di tecnologie pulite per la produzione di energia elettrica.
Impegno delle istituzioni locali e nazionali
Per invertire l’attuale tendenza e portare le città italiane fuori dalla classifica delle più inquinate, è necessario un impegno congiunto da parte delle istituzioni locali e nazionali.
Il settore privato può contribuire attivamente al raggiungimento degli obiettivi ambientali attraverso investimenti in ricerca e sviluppo di soluzioni innovative mirate alla riduzione dell’impatto ambientale delle attività produttive.
L’allarme inquinamento nelle città italiane richiede una presa di coscienza collettiva e l’adozione di misure concrete per affrontare un problema che incide pesantemente sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. La collaborazione tra istituzioni, settore privato e cittadini sarà fondamentale per garantire un futuro più sostenibile e un’aria più pulita nelle nostre città.
Classe 1998, ho conseguito una laurea triennale in DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) e sono attualmente impegnata in un percorso di laurea magistrale. La scrittura è stata una mia compagna costante fin dalla più tenera età. Sono immersa nella cultura pop e nel mondo dello spettacolo, scrivendo per diversi giornali, blog e webzine. Nel mio tempo libero, mi dedico a guardare film, ascoltare musica e fare critica, dimostrando così che la mia formazione accademica non è solo teoria, ma una lente attraverso cui analizzare e comprendere il mondo.