Islanda: 3 case hanno preso fuoco a causa di un’eruzione vulcanica vicino a Grindavik

Marco Bianchi

tempo di lettura : 3 minuti
Ambiente
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Nella notte tra sabato e domenica, gli abitanti di Grindavik, in Islanda, sono stati nuovamente evacuati a causa dell’eruzione di un vulcano nelle vicinanze.

Già il 11 novembre scorso, i residenti della zona erano stati costretti a lasciare le loro case per precauzione a seguito di centinaia di terremoti causati dal movimento del magma sottostante la crosta terrestre. Quell’episodio si era concluso con un’eruzione vulcanica il 18 dicembre.

Tre case sono state distrutte dall’avanzamento della lava nell’ultimo episodio, mentre gli abitanti della zona sono stati costretti ad abbandonare le loro abitazioni e trovare rifugio altrove.

La situazione è stata monitorata costantemente dalle autorità competenti e dai geologi, che cercano di prevedere l’evoluzione dell’eruzione e delle sue potenziali conseguenze sulla popolazione locale e sulle infrastrutture circostanti.

L’eruzione: origine ed estensione

Il vulcano responsabile dell’eruzione si trova nella penisola di Reykjanes, nelle vicinanze della cittadina di Grindavik. Quest’area è caratterizzata da una grande attività geotermale e vulcanica, dovuta alla posizione dell’Islanda sopra la dorsale atlantica, che separa le placche tettoniche nordamericana ed eurasiatica.

L’eruzione in corso è di tipo effusivo, caratterizzata da flussi di lava fluida che scorrono lungo il terreno e occasionalmente fuoriuscite di gas caldi.

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Secondo i geologi, l’eruzione è causata dal trasferimento di magma dal mantello terrestre fino alla superficie, attraverso una serie di fessure nel sottosuolo. Questo processo provoca lo spostamento delle placche tettoniche e la formazione di numerose faglie nell’area circostante il vulcano.

Il risultato sono terremoti e altri fenomeni geologici, tra cui l’aumento della temperatura del suolo e la liberazione di gas come l’anidride solforosa.

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Rischi associati all’eruzione

Oltre alla distruzione diretta di proprietà causata dalla lava in avanzamento, le eruzioni vulcaniche possono comportare una serie di rischi per la popolazione locale e l’ambiente.

Tra questi figurano l’emissione nell’atmosfera di polveri e gas nocivi, come il biossido di zolfo e il monossido di carbonio, che possono causare problemi respiratori e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari nella popolazione esposta.

Inoltre, la cenere vulcanica rilasciata durante l’eruzione può rappresentare un pericolo per il traffico aereo, poiché può danneggiare i motori degli aerei e ridurre notevolmente la visibilità durante il volo.

Le misure intraprese dalle autorità

Le autorità islandesi e gli esperti geologi hanno messo in atto una serie di misure preventive ed interventi d’emergenza per proteggere i cittadini e limitare i danni causati dall’eruzione.

Tra queste, l’evacuazione delle zone potenzialmente a rischio, il monitoraggio continuo dei parametri geofisici e chimici legati all’attività vulcanica e la diffusione di informazioni sulla situazione attraverso i media e altri canali di comunicazione.

Un’attenzione particolare è stata prestata alla sicurezza del traffico aereo nella regione, con le compagnie aeree che sono state avvisate del pericolo delle ceneri vulcaniche e delle eventuali restrizioni nello spazio aereo circostante.

L’eruzione vulcanica vicino a Grindavik

L’eruzione vulcanica vicino a Grindavik rappresenta un promemoria della forza della natura e dell’imprevedibilità dei fenomeni geologici. È importante che i residenti delle aree a rischio siano consapevoli dei potenziali pericoli e seguano le raccomandazioni delle autorità locali per garantire la propria sicurezza e quella dei propri beni.

Il monitoraggio costante dell’attività vulcanica e la collaborazione tra geologi, autorità e cittadini possono aiutare a fornire una risposta efficace e tempestiva alle situazioni d’emergenza causate dalle eruzioni e ad attenuare gli effetti devastanti di questi fenomeni sulla popolazione locale e sull’ambiente.

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