L’olivoè una pianta estremamente resistente alla siccità, ma un eccesso di irrigazione potrebbe danneggiare le radici, causare il marciume e portare alla morte della pianta. Un uso appropriato delle risorse idriche è fondamentale per garantire la salute dell’albero e garantirne l’effettivo sviluppo.
In questo articolo esploreremo i possibili problemi derivati dall’irrigazione eccessiva dell’olivo e discuteremo alcune strategie e soluzioni per evitarli.
riepilogo
Danni da marciume radicale
Il marciume radicale è una malattia grave sia per le piante selvatiche che per quelle coltivate in giardino. Essa è legata ad una eccessiva irrigazione in un terreno poco drenante, che non permette all’acqua piovana o acqua delle irrigazioni di essere assorbita dalle radici senza inumidire troppo il terreno.
Annaffiare non è quindi sempre sinonimo di salute per la nostra pianta, e se abbondante può nuocere gravemente.
Le piante vanno irrigate con estrema attenzione: uno eccesso d’acqua può rendere la radice molle e marcia, fino a causare la morte della pianta. È importante conoscere i segnali di questa malattia per prevenirne i danni e intervenire tempestivamente.
Sintomi del marciume radicale
I sintomi del marciume radicale includono ingiallimento delle foglie, perdita di vigore della pianta e/o mortalità dei germogli. In alcuni casi, la corteccia dell’albero può diventare scura e compatta.
Se notiamo questi sintomi nelle piante di olivo è importante agire immediatamente per prevenire danni irreparabili. Una soluzione potrebbe essere quella di ridurre le irrigazioni o migliorare il drenaggio del terreno attraverso l’installazione di un sistema adatto all’esigenza del terreno stesso.

Il ruolo dell’aridocoltura nell’olivicoltura
L’olivo è una pianta altamente adatta alla siccità che possiede una serie di meccanismi morfologici, fisiologici e biochimici per tollerare lo stress idrico. Quasi il 92% della produzione mondiale di olio d’oliva proviene dalla regione del Mediterraneo con Spagna, Italia, Francia, Grecia e Portogallo tra i paesi europei più importanti.
Coltivare olivi in aridocoltura, ovvero senza l’utilizzo di irrigazione, è possibile grazie a specifiche pratiche agronomiche. Queste possono attenuare lo stress idrico e mantenere una buona produttività e redditività anche in condizioni di scarsità d’acqua.
Irrigazione in deficit: bilanciare necessità e risorse
Gli olivi sono piante tolleranti alla siccità e richiedono un approccio diverso all’irrigazione rispetto ad altre specie agrarie più esigenti dal punto di vista idrico. L’irrigazione in deficit è un metodo appropriato in orticoltura e olivicoltura per sopperire al forte bisogno di acqua senza eccedere, garantendo il massimo della quantità e della qualità dei frutti.
In alcuni periodi fisiologici è possibile abbassare l’apporto irriguo mentre in altri va aumentato, a seconda delle caratteristiche del terreno e delle condizioni atmosferiche. È fondamentale dunque monitorare attentamente lo stato idrico dell’albero e pianificare un regime di irrigazione adeguato.
Tecnologie di precisione per la gestione dell’irrigazione
Nell’ultimo decennio in Italia c’è stata una grande espansione dell’olivicoltura irrigua, grazie non solo all’impianto di nuovi oliveti dotati di impianti di irrigazione ma anche alla conversione di vecchie aree in olivetum irriguum.
In questo contesto, le tecnologie di precisione giocano un ruolo cruciale nel consentire un uso efficace e sostenibile delle risorse idriche.
Aumenta l’offerta di sensori ed applicazioni che permettono di misurare in maniera rapida e precisa lo stato idrico dell’albero e comprendere le necessità reali delle piante. Queste informazioni sono essenziali per la gestione dell’irrigazione e possono contribuire ad evitare l’eccesso di acqua e i conseguenti problemi di marciume radicale.
L’attenzione alle pratiche di irrigazione e l’utilizzo di strumenti moderni di monitoraggio può fare la differenza nella coltivazione dell’olivo. Per assicurare la salute della pianta e una produzione ottimale, è importante evitare l’eccesso di irrigazione e trovare il giusto equilibrio tra le necessità della pianta e le risorse idriche disponibili.

Classe 1998, ho conseguito una laurea triennale in DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) e sono attualmente impegnata in un percorso di laurea magistrale. La scrittura è stata una mia compagna costante fin dalla più tenera età. Sono immersa nella cultura pop e nel mondo dello spettacolo, scrivendo per diversi giornali, blog e webzine. Nel mio tempo libero, mi dedico a guardare film, ascoltare musica e fare critica, dimostrando così che la mia formazione accademica non è solo teoria, ma una lente attraverso cui analizzare e comprendere il mondo.