Mukhtar Babayev, 56 anni, ministro dell’Ambiente e delle Risorse naturali dell’Azerbaigian dal 2018, è stato eletto presidente della ventinovesima conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP29) che si terrà a Baku, capitale della repubblica caucasica, dall’11 al 22 novembre 2024.
Tuttavia, va sottolineato che Babayev ha lavorato per 26 anni alla Socar, l’azienda di Stato che si occupa di petrolio e gas. Infatti, l’economia del Paese si basa principalmente su queste risorse.
riepilogo
La nomina non è priva di controversie
Il fatto che un ex dirigente di una compagnia petrolifera sia stato nominato come presidente della COP29 ha sollevato dubbi e polemiche. È importante notare che la storia si ripete: la COP28 di Dubai è stata presieduta dell’amministratore delegato della Abu Dhabi National Oil Company, Sultan al-Jaber.
Questa scelta rafforza il timore riguardo alle implicazioni geopolitiche in gioco nelle decisioni internazionali sui cambiamenti climatici e le strategie energetiche a livello globale.
Lotta ai cambiamenti climatici: gli obiettivi della COP29
Nonostante le controversie, la COP29 avrà l’obiettivo di trovare soluzioni concrete per contrastare il cambiamento climatico e promuovere strategie per la tutela dell’ambiente. In particolare, la conferenza si concentrerà sulla riduzione delle emissioni di CO2 e sull’accelerazione del passaggio alle energie rinnovabili.
Gli organizzatori sperano inoltre che durante la COP29 si possa raggiungere un accordo internazionale vincolante per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius entro la fine del secolo.

Il ruolo dell’Azerbaigian nella lotta al cambiamento climatico
L’Azerbaigian è un Paese ricco di risorse energetiche, principalmente petrolio e gas, che costituiscono una parte significativa della sua economia.
Tuttavia, il governo azero ha recentemente intrapreso alcuni progetti per la diversificazione delle fonti energetiche e per la promozione delle energie rinnovabili, al fine di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e contribuire agli obiettivi globali di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
Inoltre, l’Azerbaigian ha firmato e ratificato l’Accordo di Parigi sul clima, impegnandosi ad attuare misure per contenere le emissioni e mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici sul suo territorio.
Le sfide e le aspettative per la COP29
La COP29 sarà un momento cruciale per definire le strategie globali di contrasto al cambiamento climatico e promuovere la transizione verso un’economia più sostenibile. Si prevede che numerosi politici, leader mondiali e rappresentanti dei settori scientifico e industriale si incontreranno per discutere delle soluzioni possibili
Tra le diverse sfide che la conferenza dovrà affrontare, la nomina di Babayev come presidente sarà sicuramente al centro dei dibattiti e delle polemiche, ponendo interrogativi sul suo rapporto con l’industria petrolifera e sulla sua capacità di guidare gli sforzi internazionali per combattere il riscaldamento globale.
Un appuntamento cruciale per l’ambiente
In conclusione, la COP29 rappresenterà un’importante opportunità per impegnarsi a livello globale nella lotta contro i cambiamenti climatici e per sviluppare nuove strategie e tecnologie volte a ridurre l’impatto ambientale dell’umanità.
Nonostante le controversie legate alla nomina del Presidente, si spera che la conferenza possa portare a risultati concreti e tangibili per il bene del nostro pianeta e delle future generazioni.

Giornalista pubblicista, laureato in Lettere moderne. La mia passione è la scrittura, con un interesse particolare per la cultura, l’arte e la storia. Ho lavorato sia in radio che in riviste specializzate, dedicandomi anche al giornalismo online. Tra i miei argomenti prediletti ci sono il teatro, la letteratura e i viaggi.